Notizia pubblicata il 15/06/2013, letta 5525 volte

ZAMPAGNA: "COMINCIO AD ALLENARE AL MACCHIE"


L’ex bomber della Ternana, 110 gol fra A e B, debutta da tecnico in Prima categoria, come da giocatore: «Devo capire se fa per me e voglio battere Colantuono...»

FONTE IL GIORNALE DELL'UMBRIA
di Nicola Agostini  

La frase più ricorrente tra gli amici è stata: «Ma sei pazzo?». E via una raffica di sms quando Gianluca Di Marzio, a Speciale Calciomercato di Sky, ha annunciato l’approdo di Riccardo Zampagna (nella foto) sulla panchina del Macchie, in Prima categoria. «Non siamo su Scherzi a parte - sorride Zampagna - è tutto vero. Ma da dove volete che cominci a fare l’allenatore? Voglio capire se fa per me. Perché un conto è fare il giocatore e un conto l’allenatore».
E, a tutti coloro che ancora non sono convinti, basta ricordare la carriera del 39enne centravanti ternano che ha iniziato a segnare raffiche di gol, guarda un po’, proprio in Prima categoria, all’Amerina. Da tappezziere a bomber da 110 reti fra serie A e B con le maglie di Atalanta, Messina Cosenza, Siena, Ternana, Vicenza e Sassuolo.
«Ma lo Zampagna calciatore non c’è più. Adesso sono il primo a voler capire se posso fare anche l’allenatore ad un certo livello». Magari come Colantuono, che ha allenato il puntero ternano all’Atalanta mantenendo un gran rapporto anche fuori dal campo... «Il mister mi ha telefonato anche poco fa. Mi ha detto che faccio bene a cominciare dal basso. Credo che abbia paura della concorrenza. In ogni caso abbiamo concordato un’amichevole ad agosto: Atalanta-Macchie e gli romperemo il culo».
Zampagna non perde il sorriso malgrado un pizzico di tensione per l’ultimo giorno di scuola, inteso come corso da allenatore di base, in programma proprio oggi a Perugia. «Sai che ridere se mi hanno annunciato e non prendo il diploma... E’ un’avventura completamente nuova e non vedo l’ora di iniziare».
Da puntero di razza a timoniere del Macchie che si è salvato domenica scorsa ai playout di Prima categoria con Carmelo Genovasi in panchina. «Il mio amico David Diamanti mi ha convinto ad accettare questa sfida. Stiamo lavorando sulle riconferme: Baffo, Viel, Tulli, Famoso, poi spero vengano Tomassini e Menichetti e... non fatemi dire altro. Vorrei fare l’allenatore non il direttore sportivo».
Il programma però è già chiaro. «Dopo questo corso mi sono convinto ancora di più dell’importanza del lavoro con la palla. Tre allenamenti alle sette di sera e tutto pallone. Il preparatore atletico? Spero di convincere un mio amico a scendere dai pro per amicizia. Ci serve un bomber che sappia fare le rovesciate come me? Mi dicono che Baffo se la cava alla grande. Ma per me va bene anche se si segna di testa o di piede. Ligabue crede nelle rovesciate di Bonimba, a me bastano quelle di Baffo». Colantuono avvisato...