Il presidente uscente resta al timone del Cru, votato da tutte le società, insieme a tutta la sua squadra, alla presenza delle principali istituzioni politiche e sportive. “Lotta alla violenza e revisione della riforma dello sport i primi obiettivi”

Venerdì 30 agosto 2024
di Nicola Agostini

Luigi Repace resta alla guida del Comitato Regionale Umbro della Lega Nazionale Dilettanti. Elezione avvenuta per acclamazione con il presidente uscente unico candidato, insieme alla sua squadra riconfermata in toto. Votazione avvenuta presso la sede del Cru, alla presenza di tutte le principali istituzioni politiche e calcistiche.
Repace, dal 2000 alla guida del calcio umbro, ha ribadito la sua volontà di mettersi sempre più al servizio delle società, forte anche dell’esperienza maturata negli anni, soprattutto nell’ultimo periodo nella gestione del post pandemia.
Siamo anche finiti in rosso nel bilancio – ha sottolineato il presidente – ma adesso siamo tornati in attivo con tanti piccoli aiuti e con la volontà ferrea dei dirigenti di non mollare neanche nelle difficoltà. Il mio ringraziamento va proprio a chi sceglie il calcio per investire tempo e risorse e tenere i nostri ragazzi lontani dalle criticità”.
Repace ha poi battuto i pugni sulla riforma dello sport. “Chi l’ha pensata credo pensasse di migliorare la situazione dei giocatori ma, in realtà, non ha capito che finirà solo per renderla peggiore, gravando le società di costi ulteriori ed inutili”.
Attacco frontale, da parte del presidente anche agli episodi di violenza che hanno caratterizzato anche questa prima settimana di coppa. “Questo è un fattore inaccettabile e sotto questo punto di vista saremo irremovibili, con sanzioni esemplari. Gli arbitri devono avere un comportamento corretto, ma devono anche poter sbagliare”.
Alla presenza del presidente della Lnd Giancarlo Abete, è stato il presidente di assemblea, il coordinatore del Dipartimento Interregionale Luigi Barbiero, a ratificare l’elezione di Repace e della sua sua squadra, con la conferma dei consiglieri Salvatore Avola, Roberto Damaschi, Carlo Emili, Massimo Forti, Marco Giovagnola, Danilo Paciotti, Claudio Tomassucci e Piero Vicaroni.