Notizia pubblicata il 31/07/2024, letta 582 volte

IL CDA DELLA PONTEVECCHIO REPLICA: “ATTACCHI INFONDATI”


Riceviamo e pubblichiamo la nota con cui il Cda della Pontevecchio replica alla lettera, pubblicata il mese scorso, a firma dell’ex presidente Mariano Fondacci

Mercoledì 31 luglio 2024

Riceviamo e pubblichiamo la nota con cui il Cda della Pontevecchio replica alla lettera pubblicata il mese scorso a firma dell’ex presidente Mariano Fondacci.

"Il Consiglio di Amministrazione di ASD Ponte Vecchio S.r.l., a fronte dei plurimi gratuiti (ed infondati) attacchi ricevuti, a mezzo stampa e social network, da alcuni soci della nostra amata Società, ritiene opportuno precisare alcuni aspetti a beneficio della Verità, degli altri soci, della comunità di Ponte San Giovanni e del mondo sportivo umbro.
In particolare, non corrisponde a verità:

1) che le deleghe dell’assemblea tenutasi nel giugno 2024 possano ritenersi “dubbie”, trattandosi di documentazione sottoscritta da soggetti al di sopra di ogni sospetto, come potrà asseverarsi in ogni sede;

2) che i soci siano stati costretti ad accettare le modifiche statutarie proposte dagli amministratori, poiché lo statuto è identico al precedente per la gran parte ed è stato soltanto aggiornato perché lo richiedeva la Legge (D.lgs. n. 36/2021) in merito a requisiti richiesti direttamente agli affiliati alle federazioni sportive in genere. I quorum costitutivi e deliberativi dell’assemblea dei soci non sono stati “abbassati”, ma sono i medesimi del precedente statuto ed, anzi, si è previsto, a tutela dei soci, un quorum deliberativo rafforzato in tema di alienazione di immobili di proprietà della Società, di costituzione di ipoteca sugli stessi ecc., con espresso, evidente e doveroso riferimento alla struttura denominata Lido Tevere.

3) che si possa inviare un ordine del giorno relativo alla modifica di uno statuto senza indicare gli articoli oggetto di detta modifica. È vero esattamente il contrario, perché i soci devono essere previamente edotti, con precisione, di ciò di cui si parlerà in assemblea;

4) che si sia deciso unilateralmente di tenere chiuso il Lido Tevere, perché il dato oggettivo è che per sgomberare la struttura da rifiuti occorrono ingenti somme di danaro, giusti i preventivi formulati alla nostra Società. Peraltro un ulteriore problema oggettivo è dato dal mancato indennizzo sin qui dei danni subiti in conseguenza del noto incendio, un mancato indennizzo che è frutto delle condizioni “capestro” della polizza assicurativa contratta e sottoscritta dal precedente legale rappresentante della Società e dalla scrivente solo “ereditata”;

5) che lo scrivente Consiglio di Amministrazione si stia dedicando soltanto alla prima squadra, perché i fatti e i progetti perseguiti dalla Società (ad esempio, “Un calcio alle differenze”, “Sport contro la strada” e “Progetto Sport Integrazione”, con quest’ultimo che ha visto la nostra Società tra le sole 22 associazioni a livello nazionale ammesse al finanziamento) dimostrano esattamente il contrario e cioè la volontà di questo esecutivo di far sì che la Pontevecchio sia sempre di più un punto di riferimento per i giovani di Ponte San Giovanni e non solo.

Teniamo ad evidenziare altresì che la modifica dello statuto è stata votata favorevolmente anche da membri del “Comitato soci a.s.d. Ponte Vecchio s.r.l.” che, quindi, non si comprende come mai ora abbiano assunto questa posizione.

Vogliamo altresì sottolineare che, successivamente all’insediamento di questo C.d.A., ci siamo trovati a dover affrontare alcune “eredità” problematiche del precedente esecutivo e, in particolare, la proposta di vendita del Lido Tevere sottoscritta dalla vecchia gestione, che fortunatamente, grazie anche al nostro impegno, non è andata a buon fine; la riapertura del parcheggio di proprietà delle Ferrovie dello Stato, che era stato lasciato in abbandono dalla precedente gestione e che, con enormi sforzi, su gentile concessione delle FF.SS abbiamo ottenuto in utilizzo. un debito per IMU (Lido Tevere) relativo a diverse annualità pregresse, un debito per Iva non versata negli anni precedenti al nostro insediamento nonché all’ammortamento del mutuo contratto con il Credito Sportivo. Il tutto oltre al Mutuo ipotecario acceso nel 2007 ed estinto dalla attuale compagine amministrativa con operazione di saldo e stralcio.

Evidente che simili problematiche, indipendenti da questo C.d.A., hanno comportato difficoltà gestionali e finanziarie di non poca rilevanza e spiace vedersi immotivatamente attaccati da chi questi problemi ha contribuito a crearli.

Quello che è certo è che noi abbiamo sempre fatto e continueremo a fare il bene della Ponte Vecchio e della comunità ponteggiana, a dispetto di chi afferma di agire nell’interesse societario, ma poi nei fatti pare solo voler rivendicare un diritto “divino” di comando su quella che è, da sempre, la società di tutta Ponte San Giovanni e non di singoli, se pur con una storia importante alle spalle.

In ogni caso, questo Consiglio di Amministrazione e i membri che lo compongono si riservano di sporgere querela nei confronti di coloro che stanno inopinatamente gettando fango sulla Società e sulle nostre persone".

Il C.d.A. di ASD Ponte Vecchio S.r.l.


Giovedì 20 giugno 2024
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta firmata dall'ex presidente della Pontevecchio Mariano Fondacci.
“Grazie alla sua storia la Pontevecchio è oggi una delle società più rispettate dell’Umbria, sia per meriti sportivi che per la moralità dei suoi comportamenti e per il rispetto di tutti gli avversari a prescindere dalla categoria sportiva di appartenenza. Con uno Stadio degli Ornari che è per importanza il secondo del Comune di Perugia ed è considerato dalla gran parte delle società sportive un modello da imitare e con  un patrimonio immobiliare ingente costituito dal Lido Tevere. Ma con il problema di uno statuto da cambiare, in quanto il molteplice numero di soci che sono deceduti senza lasciare un testamento ad eredi legittimi, la società si trova sempre in grosse difficoltà a raggiungere il quorum previsto del terzo dell’unanimità dei soci rendendo nulla l’assemblea. Pertanto, in occasione della revisione dello statuto in questa assemblea, si decide volutamente di abbassare il quorum in modo che possa deliberare sempre con il voto favorevole della maggioranza assoluta del capitale presente e rappresentato. Inoltre, vanno decise di vietare, se non autorizzate dall’assemblea straordinaria, alcune operazioni:
1) Alienazione totale o parziale degli immobili sociali nonchè in caso di costituzione d’ipoteca  sugli stessi o di costituzione di servitù passive.
2) Stipula  di contratti di  affitto,o proroga degli stessi,delle nostre proprietà immobiliari. Sono esclusi gli affitti degli impianti sportivi.
3) Acquisizione di immobili anche in affitto.
4) Aumento del capitale sociale.
5) Le anticipazioni monetarie effettuate dai soci o componenti del consiglio d’amministrazione inclusi versamenti in conto futuri aumenti di capitale sociale non possono essere messi a debito della società per la normale attività sportiva.
6) Cessione,anche a titolo gratuito,dei colori sociali a strisce verticali rosso-verdi con il logo del ponte romano a schiena d’asino distrutto durante la seconda guerra mondiale.
7) Cessione dei titoli sportivi e benemerenze.
8) Cessione,anche parziale,della convenzione attiva degli impianti sportivi con il Comune di Perugia.

Sostenere l’attuale consiglio di amministrazione è stato opportuno per una serie di motivi, ma purtroppo, durante gli ultimi mesi sono state adottate alcune decisioni e atteggiamenti, anche personali, dell’esecutivo che hanno sollevato molte perplessità. Malgrado avessi suggerito come si sarebbe dovuto aggiornare lo statuto, per tutta risposta  mi sono state recapitate documenti che andavano esattamente in senso opposto alle proposte che avevo formulato. Nell’ultima convocazione assembleare nell’oggetto sono stati inseriti il numero degli articoli da modificare escludendone altri e permettendo al notaio di agire solo sugli articoli menzionati nell’ordine del giorno approvato dall’esecutivo.
Dopo l’incendio doloso ad opera di ignoti del Lido Tevere, non si è provveduto a liberarlo almeno dai molteplici rifiuti normali ma si è deciso di tenerlo chiuso. Dopo la caduta di alcuni alberi nel parcheggio del Lido non si è provveduto alacremente a liberarlo dai rami ma si è deciso di chiuderlo causando gravi disagi alla popolazione ed ai tifosi che venivano ad assistere alle partite di calcio. La risposta a questi dubbi è arrivata puntuale nell’ultima Assemblea, che, dopo aver raggiunto il quorum previsto, grazie anche ad alcune deleghe sospette che andremo a verificare, ha comunicato ai soci presenti tramite l’intero Consiglio che non c’era più tempo per  l’adeguamento richiesto dalla Federcalcio, rischiando la non iscrizione al campionato e quasi costringendo i soci ad accettare quanto  proposto dagli amministratori.
Tale dichiarazione dell’intero esecutivo  è sicuramente ipocrita e falsa, anche perché personalmente avevo parlato con il Presidente consigliandolo di rendere nulla l’assemblea e convocarne subito un’altra per la sola la modifica dello statuto senza elencare il numero degli articoli da aggiornare così c’era tutto il tempo necessario per inviare alla Federcalcio, nei tempi concessi, le modifiche statutarie ma come al solito si è preferito ignorare le mie indicazioni. Dopo simili atteggiamenti non nutro più la minima fiducia in questo Consiglio di amministrazione in carica e con grande amarezza non entrerò più all’interno dello stadio degli Ornari sino a quando non si insedierà un nuovo consiglio di amministrazione più consono ai principi alla lealtà ed al rispetto soprattutto dei soci e dei passati consigli d’amministrazione oltre alle tradizioni che hanno sempre distinto la nostra associazione in tutta l’Umbria sportiva”.       
MARIANO FONDACCI