Notizia pubblicata il 21/12/2022, letta 1047 volte

IL SAN SISTO PREMIA LA SUA… STELLA


Targa celebrativa per il capitano Luca Stella per i suoi 20 anni in maglia biancazzurra. “Non potevo prendere un premio per il numero di gol segnati”. L’esordio contro il Castel Rigone, il gol in rovesciata al Curi e l’investitura per il classe 2005 Cardo

Martedì 20 dicembre 2022
di Nicola Agostini

Il San Sisto ha premiato la sua… Stella. Prima del fischio di inizio della gara di domenica scorsa contro la C4, la società del San Sisto ha consegnato al suo capitano, Luca Stella, una targa celebrativa per i 20 anni di militanza in biancazzurro.
Era la stagione 2002-2003, infatti, quando il sedicenne Luca Stella faceva il suo esordio in Eccellenza, con la maglia del San Sisto, al San Bartolomeo di Castel Rigone. L’enfant prodige del vivaio biancazzurro, quello sul quale aveva messo gli occhi anche la Fiorentina. Sembrava tutto fatto poi Luca decise di restare a casa per studiare e giocare a San Sisto, quella maglia che già era una seconda pelle.
“La cosa che mi ha fatto più piacere – sottolinea il capitano – è che a consegnare la targa sia stata Stefania, la figlia di Sergio Baldacchini che, per quelli della mia generazione che hanno iniziato a giocare a calcio a San Sisto, è stato quasi un secondo padre”.
Stella e il San Sisto, un binomio indissolubile con il capitano che ha lasciato il club solo per qualche mese, per approdare in serie D al Trestina nella stagione 2013-2014. Un girone d’andata poi il ritorno a San Sisto. Perché quella è veramente casa sua. Papà e mamma ai fornelli per preparare il pranzo con la squadra, l’immancabile cena di metà settimana con i compagni che per il loro capitano hanno quasi una venerazione. Il telefono pieno di messaggi quando aveva annunciato di voler smettere perché Luca Stella è un capitano che parla poco. Basta guardare come si comporta però per imparare qualcosa.
Stimato e rispettato da tutti gli avversari, tanto che per registrare un rosso per scorrettezze bisogna tirare fuori un Castel del Piano-San Sisto. “Quel giorno ero nervoso per cose mie. Marco Taccucci mi tratteneva in occasione di un calcio d’angolo e io gli ho rifilato un calcione. Rosso diretto. Inevitabile. Gli ho chiesto subito scusa. E, quando qualche anno dopo me lo sono ritrovato come compagno di squadra, sono stato a disagio nei primi giorni”.
Che volete farci? Il buon Luca è fatto così. Dato per assodato che ormai di smettere non se ne parla più, può essere il classe 2005 Cardoni il suo erede? “Ma siete matti? Gioele più forte di me, magari fossi tecnicamente come lui. Io ho giocato il jolly con quella rovesciata in finale di Coppa al Curi contro il Bevagna. Il prossimo premio me lo daranno per il numero di gol? Allora devo giocare ancora parecchio. In 20 anni ne avrò segnati una quindicina...”. Altri 20 di questi anni, capitano.