Notizia pubblicata il 15/12/2022, letta 1308 volte

IL CALCIO UMBRO PIANGE LANFRANCO CHINEA


Ci ha lasciato ieri, alla soglia degli 88 anni, Lanfranco Chinea, pietra miliare del calcio umbro, prima da giocatore poi da direttore sportivo. É stato il mentore di Cherubini. L’ultimo saluto domani, venerdì, alle 15 nella Chiesa di Valfabbrica

Giovedì 15 dicembre 2022
di Nicola Agostini

Il calcio umbro perde un’autentica pietra miliare. Ci ha lasciato ieri, alla soglia degli 88 anni, che avrebbe compiuto il prossimo 22 gennaio, Lanfanco Chinea. Bandiera del Gualdo da giocatore, poi dirigente fra i più vincenti e competenti. Per lui 7 promozioni con Gualdo, Nocera, Foligno, Città di Castello, Spoleto.
Ma la figura di Lanfranco Chinea va ben oltre il palmares. Aneddoti a raffica legati soprattutto all’esperienza di Gualdo e al suo legame indissolubile con il compianto presidente del Gualdo Angelo Barberini con cui, c’è da scommetterci, avrà già iniziato a scherzare da lassù. “Angelo? Lo chiamavo moviola – aveva raccontato al nostro portale il buon Lanfranco in un’intervista rilasciata nel giorno dei suoi 80 anni - per quanto era lento. Ma era forte… Ero un libero abbastanza elegante. Io accostavo, Lacchi e “cerchione” Cambiotti menavano. Più che altro avevo una bella castagna. Una volta mi ricordo che calciai una punizione e presi Roma in barriera. Giù a terra svenuto. Capirai, quei palloni pesavano 9 etti e per renderli più bianchi venivano passati nella cementite...".
Dal campo la coppia Barberini-Chinea si era poi spostata dietro la scrivania contribuendo ai successi del Gualdo. Portalettere nella vita di tutti i giorni, 38 anni di onorata professione, tanto che Lanfranco contava più del sindaco nella sua Valfabbrica.
Pilota di Formula Uno mancato, come ricordano tutti coloro che hanno avuto la fortuna, o sfortuna, dipenda dai punti di vista, di salire in macchina con lui. Trattative in ogni dove, con la moglie Maria Danila spesso e volentieri costretta ad aspettarlo in auto per ore.
“Il miglior allenatore? Senza dubbio Novellino. Ingestibile dal venerdì alla domenica – proseguiva Lanfranco nell’intervista - ma grande tecnico. Il più stravagante? Cavasin con le sue pillole. A ogni pasto dava degli integratori ai giocatori e la domenica, dopo il pranzo, faceva prendere a tutti un cucchiaio di acqua e limone perché aiutava la digestione. Ma la cosa più bella era che voleva che quegli integratori li prendessi anche io”.
E un ds come lui non poteva non ricordare il colpo di mercato... “In uscita senza dubbio la cessione di Paolo Bellucci al Cagliari per 13 milioni a inizio anni '80. In entrata direi bomber Canestrari ma anche Di Napoli dall'Inter. Io però ho un affetto particolare per Federico Cherubini. Lo considero un mio pupillo. Da dirigente parlo. Da giocatore stava sempre a fare casino. Una volta, con il Foligno, l'ho mandato a dormire con i ragazzini, nel ritiro di Norcia, per metterlo in riga. Ma sapevo che sarebbe diventato un grande dirigente. E vederlo alla Juve per me è una delle più grandi soddisfazioni”.
Fai buon viaggio direttore, ci mancherai. Alla signora Maria Danila, ai figli Simone e Stefano e ai nipoti le più sentite condoglianze dalla redazione di Eccellenzacalcio. L’ultimo saluto domani, venerdì, alle ore 15, nella Chiesa parrocchiale di Valfabbrica.

Nella foto, by Settonce, Lanfranco Chinea