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OGGI IL GIAPPONE, UNA VOLTA IL CASTEL RIGONE...

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Dopo l'eliminazione dai Mondiali di Russia al 93', i giapponesi hanno lasciato lo spogliatoio perfettamente pulito. Proprio come era solito fare il Castel Rigone in serie D e in Lega Pro. Con un riconoscimento speciale da Aversa e Foggia...

Mercoledì 4 luglio 2018
di Nicola Agostini

Oggi il Giappone, una volta il Castel Rigone. L'eliminazione della nazionale giapponese dai Mondiali ha fatto notizia soprattutto per il modo in cui i giocatori del Sol Levante hanno lasciato lo spogliatoio della Rostov Arena di Rostov. Dopo la sconfitta per 3-2 agli Ottavi, contro il Belgio, maturata in pieno recupero dopo che i giapponesi si trovavano in vantaggio per 2-0 a metà ripresa, la Nazionale ha pulito perfettamente lo spogliatoio lasciando anche un cartello appeso ad un armadietto con la scritta “Grazie” in russo.
Un episodio che ai tanti appassionati del calcio di casa nostra avrà riportato alla mente quanto era solito fare il Castel Rigone di Brunello Cucinelli che, dagli anni della serie D, puliva sempre il proprio spogliatoio quando giocava in trasferta.
Una consuetudine che fece scalpore quando il Castel Rigone salì in Lega Pro. Il 15 settembre 2013 infatti Tranchitella e compagni scesero in campo ad Aversa perdendo 4-1. Era la terza giornata d'andata del campionato di Seconda divisione. Pochi minuti dopo che il Castel Rigone aveva lasciato lo stadio, il presidente dell'Aversa Normanna, Giovanni Spezzaferri, telefonò all'allora direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli dicendo: “Questi hanno perso e hanno pure pulito lo spogliatoio”. E lo stesso Ghirelli, l'indomani, scrisse una lettera che ebbe un'eco a livello nazionale.
La storia si ripetè a Foggia il 24 novembre 2013 quando il Castel Rigone perse 2-1, con un rigore parato da Narciso a Di Paola nel finale, nel giorno in cui la Curva Nord dello Zaccheria venne intitolata a Franco Mancini. Anche in quella circostanza il Castel Rigone lasciò lo spogliatoio dello Zaccheria pulito e in ordine e la società del Foggia, un paio d'ore dopo la fine della partita, ringraziò e fece i complimenti al club di Cucinelli, con  una nota sul proprio sito ufficiale.
C'era una volta il Castel Rigone, oggi con gli occhi un po' a mandorla...

Di seguito la lettera diffusa dall'allora direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli a mezzo stampa il 16 settembre 2013.
“Ieri sera dal presidente dell’Aversa Normanna, Giovanni Spezzaferri, ho ricevuto la foto dello spogliatoio dello stadio Comunale Bisceglia scattata dopo la partita con il Castel Rigone, alla terza giornata di campionato di Seconda Divisione di Lega Pro. E’ quella di come lo hanno lasciato  i calciatori ospiti che, piccolo particolare, avevano perso 4-1. Mi chiedo se un’immagine così potrà mai conquistare la prima pagina dei giornali sportivi e non? Dei servizi Tv? Delle homepage delle testate online?
E’ un piccolo club di un piccolo borgo, di una piccola Città (Passignano sul Trasimeno), di una piccola regione (l’Umbria), tutti fattori che solitamente non accendono molto interesse. Non si sono fatti protagonisti, quei calciatori, di nessun atto violento, di nessuna devastazione, non hanno aggredito nessuno, non hanno insultato nessuno, hanno perso e non hanno mollato nessun calcio alla porta dello spogliatoio e i dirigenti non se la sono presa con l’arbitro. E’ dura avere un motivo per “bucare” lo schermo o avere attenzione.
E, ora che si fa? Oggi, si potrebbe sperare (e non è poco!) su Papa Francesco. E’ vero, se gli giungesse all’orecchio la notizia del gesto compiuto, non è detto che non li inviti o non vengano raggiunti da una Sua telefonata.
Quei calciatori, quei dirigenti del Castel Rigone giocano in uno stadio senza barriere, dove non si insulta e non si inveisce e dopo una partita, anche fuori casa, puliscono (oserei dire lucidano) lo spogliatoio e lasciano le cose così come le hanno trovate. In una parola RISPETTANO gli ambienti e chi vi lavora. Mi fermo qui, si potrebbe dire tanto ancora ma non serve. Quella foto è una lezione, non solo a noi del calcio, ma a tutti. Se, ogni giorno, compiremo atti normali questo bellissimo mondo in cui abbiamo la fortuna di vivere sarà più bello e migliore. E’ possibile? Si, dipende solo da noi, non dobbiamo aspettare nulla e nessuno. Avanti, facciamo come a Castel Rigone! Grazie ragazzi!”
FRANCESCO GHIRELLI

E la nota di ringraziamento che il Foggia aveva pubblicato sul sito ufficiale del club dopo la partita del del 24 novembre 2013.
“Che il Castel Rigone fosse un Club  fuori dai canoni calcistici tradizionali lo avevamo capito. E’ bastato guardare, seppur da lontano, il San Bartolomeo, lo stadio da 800 posti, senza barriere ma con siepi di cipressino e aiuole, con eleganti tribune in legno e vetro, per capire che qui, in questo borgo a pochi passi da Passignano sul Trasimeno, il calcio è un’altra cosa. Ecco stadio e calcio, ‘un luogo e uno sport dove si gioca e si rispettano le regole sotto il profilo etico e morale, si dà peso alla dignità e al lavoro di tutti’. Parole di Brunello Cucinelli, patron del Castel Rigone, parole condivise dal Foggia calcio soprattutto quando a parlare   sono i fatti.  C’era una atmosfera particolare, domenica scorsa, allo Zaccheria. La celebrazione dell’intitolazione della Curva Nord a Franco Mancini ha reso tutto emozionante. Ma anche nel ventre dello Zaccheria è stato così. Cordialità tra i dirigenti delle due formazioni, prima, durante e alla fine di Foggia-Castel Rigone. Non una parola fuori posto, non uno screzio e poi la sorpresa finale. Quando tutti sono andati via. Entrando negli spogliatoi occupati dal Castel Rigone ci siamo resi conto subito che c’era qualcosa di insolito, ma in bene: gli spogliatoi erano perfettamente puliti. E allora capisci che non sono solo parole, che la correttezza si vede con i fatti. Con tutto il cuore: Complimenti Castel Rigone!”.
FOGGIA CALCIO

Nella foto, da sinistra, lo spogliatoio dello stadio Bisceglia di Aversa e dello stadio Zaccheria di Foggia puliti e rimessi in ordine dal Castel Rigone

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