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LA FIGC HA DECISO: PATENTINO OBBLIGATORIO PER GLI ALLENATORI

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Non si potrà allenare neanche i settori giovanili senza l'abilitazione. Dal 2020-2021, ogni società che svolge attività di settore giovanile, dovrà avere un allenatore dei portieri abilitato. Per le società inadempienti, deferimento e penalizzazione

Sabato 16 giugno 2018
di Nicola Agostini

Niente più allenatori senza patentino. Lo ha deciso la Federcalcio accogliendo l'istanza promossa dall'AssoAllenatori. Con la pubblicazione del comunicato ufficiale numero 69, la Figc ha infatti rivisitato il regolamento del settore tecnico, in particolare relativamente all'articolo 40 riferito ad obblighi e deroghe.
Le prime squadre, dalla serie D alla Seconda categoria, dovranno essere allenate da un Allenatore di 1a categoria‐UEFA PRO, di 2a categoria‐UEFA A, Allenatore di Base‐UEFA B o Allenatore Dilettanti Regionali. Deroga possibile solo a patto che il tecnico, sprovvisto di patentino ad inizio stagione, si iscriva al primo corso utile per conseguire l'abilitazione. 
OBBLIGO ESTESO AI SETTORI GIOVANILI – Il vecchio regolamento prevedeva che “la conduzione tecnica delle squadre giovanili delle società fosse affidata, in linea di principio, ad un allenatore abilitato dal Settore Tecnico”.
La modifica del regolamento ha fatto sì che venisse eliminata la locuzione “in linea di principio”, rendendo obbligatoria, a partire da questa stagione, la presenza di un Allenatore di 1a categoria‐UEFA PRO, di 2a categoria‐UEFA A, Allenatore di Base‐UEFA B o Allenatore Dilettanti Regionali anche nelle categorie Juniores, Allievi e Giovanissimi. 
Con due sole eccezioni: la regola sarà effettiva per la Juniores provinciale dalla stagione 2020-2021, mentre per i Giovanissimi provinciali dal 2019-2010.
Sarà prevista una deroga solo qualora il tecnico sprovvisto di patentino prenda parte al primo corso utile per il conseguimento dell'abilitazione. 
Inoltre sarà obbligatoria la presenza di un Responsabile Tecnico dell’Attività di Base, con qualifica di allenatore rilasciata dal Settore Tecnico, per tutte quelle società che svolgono attività di Settore Giovanile e Scolastico in almeno una delle categorie di base (Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini ed Esordienti), a differenza di quanto previsto in precedenza. 
E dalla stagione 2020-2021 le Società che svolgono attività nelle categorie Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini ed Esordienti devono tesserare almeno un allenatore qualificato per ogni categoria di base, pur consentendo  che i Piccoli Amici e i Primi Calci possano essere allenati anche dai Preparatori Atletici o Laureati in Scienze Motorie o Diplomati ISEF. Così come il Responsabile Tecnico potrà anche allenare una squadra del settore giovanile.
LA NOVITA' PER I PORTIERI – Dalla stagione 2020-2021 le Società che svolgono attività di Settore Giovanile o di Base devono tesserare almeno un allenatore dei portieri riconosciuto e in possesso del patentino. Una svolta di non poco conto per tutto il movimento dei numeri uno.
LE SANZIONI – Le società che risulteranno inadempienti, verranno deferite e, successivamente, penalizzate. Nel caso del cambio di un allenatore, andrà individuato il sostituto, sempre in possesso dell'abilitazione, entro 30 gioni.
UNA VITTORIA PER L'ASSOALLENATORI – Il presidente Renzo Ulivieri ha espresso, in una nota, tutta la sua soddisfazione. "La pubblicazione del Comunicato Ufficiale n. 69 F.I.G.C. che ha introdotto l’obbligatorietà, laddove non ancora prevista, di un allenatore abilitato dal Settore Tecnico in ogni squadra della F.I.G.C., è una data storica per il calcio italiano e per l’Associazione Italiana Allenatori Calcio che 52 anni fa era nata anche per questo. La decisione del Commissario Fabbricini non va solo nell’interesse degli allenatori ma rappresenta una conquista per tutto il sistema, a vantaggio di tutte le componenti. Non vi è dubbio, infatti, che per migliorare il calcio si debba partire dal miglioramento della qualità dei formatori soprattutto nei Settori Giovanili. Certamente ci sono anche altri problemi da risolvere, tra cui quello della quantità di ore di allenamento: i numeri, per esempio, ci dicono che un calciatore italiano di 19 anni ha giocato tante ore quanto un giocatore di altre nazioni di 16 anni. Con queste nuove norme, il mondo del calcio appare più giusto perché ogni bambino avrà diritto ad essere formato da persone qualificate e non ci saranno più bambini di serie A e bambini di serie B". 

Nella foto, by pianetamilan, il presidente dell'AssoAllenatori Renzo Ulivieri

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