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SABATINO CATOGGIO: 100 GOL CON IL SORRISO

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Con la rete segnata al Passignano, l’attaccante classe ‘89 ha raggiunto la tripla cifra fra Eccellenza, Promozione e Prima. “Quota 100? Non a caso mi danno del pensionato dagli spalti. L’insulto più bello? Sachettone!”. Baggio e Siffredi gli idoli
Domenica 25 febbraio 2024

di Nicola Agostini


100 volte Sabatino Catoggio. “Sì, ma specificalo che ho segnato 100 gol, altrimenti pensano che sia quota 100 per la pensione. Giusto ogni domenica mi urlano dagli spalti che sono vecchio...”.
Con il gol messo a segno nel 3-2 della Virtus Collina contro il Passignano, nel match della 23° giornata del girone B di Prima categoria, Sabatino Catoggio ha toccato la tripla cifra in campionato tra Eccellenza, Promozione e Prima categoria.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 15 gennaio 2006 quando, a 16 anni, segnò il primo gol con la maglia dell’Umbertide Tiberis a Gabelletta contro la Virgilio Maroso. “Quell’anno avevamo un arsenale davanti: Cerbella, Gutema, Marinelli prima e Missaglia poi. E il buon Gigi Bogliari faceva giocare me… É passata l’acqua ma soprattutto se ne è andato qualche buon capello. Adesso però, fisicamente, non dico che sto come all’epoca ma quasi…”.
Tutto merito del fratello Alessandro, all’epoca compagno di squadra, oggi personal trainer. “Non per fargli pubblicità ma Ale è veramente bravo nel suo campo. In questi anni si è specializzato e è diventato un professionista nella metodologia di allenamento e recupero. Grazie ai suoi consigli mi sembra di vivere una seconda giovinezza”.
Ale e Saba sempre insieme in campo, in tv e nella vita di tutti i giorni. “Nell’esperienza in tv ci siamo divertiti come matti e tu ne sai qualcosa. Gli scherzi di Caffè Sport, gli sketch, le canzoni, la soddisfazione di arrivare ad esibirci in diretta a Sky. Ancora c’è qualcuno che quando mi incontra mi chiede “La ragazza di Selci Lama” o “Da Pila a Rancolfo”.
Poi il trasferimento a Torino per lavoro. “Sul piano lavorativo sono molto contento. Ho la fortuna di viaggiare tanto come responsabile commerciale per il mercato italiano di un’azienda straniera. E viaggiare è una delle mie grandi passioni. L’esperienza più bella? I 4 mesi vissuti in Argentina”.
Non a caso 100 gol nel giorno in cui Lautaro ha fatto 100 con l’Inter. “Beh sì, più o meno siamo forti alla stessa maniera. Adesso che ci penso, in Argentina ho vissuto a Mendoza, dove è nata sua moglie. Ma io non l’ho mai incontrata… Invece ho avuto la fortuna di incontrare i miei due idoli: Roberto Baggio e Rocco Siffredi. Baggio un giorno in Veneto, Rocco in aereo”. Ai quali dei due ti sei avvicinato di più? “Sicuramente a Baggio. Raggiungere i suoi livelli era e è impossibile ma almeno ho provato a tirarci il cappello. Con Rocco non è servito neanche quello…”.

Tornando al calcio giocato, che forse è meglio, tre anni di stop forzato poi di nuovo in campo. Solo per fare 100… “No perché il calcio mi ha fatto conoscere tanti amici e ancora mi diverte tantissimo. Vivere lo spogliatoio è qualcosa di unico che ti fa ritagliare del tempo per allenarti, vivere la settimana in un certo modo e giocare, finché uno può”. 

Quindi niente pensione ancora… “No dai, adesso no. 5 gol nelle ultime 5 partite. Ma il merito è tutto dei miei compagni della Virtus Collina”. 

Ma l’insulto più bello in questi 18 anni in giro per i campi? “Senza dubbio a Lama. Uno dagli spalti mi ha urlato: “Sachettone!”. Ora mi si può dire tutto, ma io grasso non sono mai stato… Anche durante l’appello però, spesso e volentieri, sbagliavano il cognome. Un arbitro addirittura mi ha chiamato Santiago. Effettivamente però Santiago Catoggio suonerebbe bene…”.

Molto sudamericano… Ma dalla Pampa il Saba goleador è tornato, tornerà anche il Saba cantautore e cabarettista? “Per me la vita è uno spettacolo che va vissuto divertendosi e facendo divertire chi ti sta intorno. Quindi, se Ale sarà d’accordo, torneremo sicuramente a fare qualcosa insieme. Intanto, visto che in pensione penso non andrò mai, festeggio la mia quota 100 sul rettangolo verde”.

Nella foto Sabatino Catoggio con l'idolo Roberto Baggio
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