Numeri da giocoliere per il baby fenomeno Gabriele Capanni al Milan Camp di Gubbio quest'estate.
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DAL GIORNALE DELL'UMBRIA DEL 18 OTTOBRE 2012
di Nicola Agostini
«Di che anno è questo ragazzino? Dicembre 2000? A quest’età così forti qui abbiamo visto solo Neymar». Se a dirlo sono Zinedine Zidane e il responsabile del settore giovanile del Real Madrid Ramon Martinez, l’X factor, per dirla alla Ventura, è dietro l’angolo.
E da dove arriverà questo talento? Da Trestina. E non è uno scherzo, perché Gabriele Capanni, 12 anni da compiere il prossimo 2 dicembre è già una stella nel firmamento del calcio europeo. Opzionato dal Milan, inseguito dal Real Madrid e sotto contratto con la Nike, unico 2000 in Europa. Un talento cresciuto a pane e pallone nel cortile di casa, a poche centinaia di metri dal “Casini” di Trestina dove ha cominciato a giocare a 4 anni. E nel Dna c’è anche qualcosa del padre Lorenzo, 34 anni, muratore nella vita, ma con un passato da promessa nelle giovanili del Pisa in coppia con Spinesi negli Allievi nerazzurri nel lontano 1993.
A 9 anni così Gabriele passa al Perugia ma ci resta solo una stagione. È’ l’anno del fallimento e il nome di Gabriele circola fra gli addetti ai lavori, della serie «c’è un fenomeno di Trestina che con il pallone ci scrive».
A scovarlo in un Milan Camp è Marco Smacchia, osservatore di riferimento per i rossoneri in Umbria. «Ricopro questo ruolo da 7 anni - spiega Smacchia - e un giocatore così non l’avevo e non l’ho mai visto». Niente male, considerando che Smacchia ha visto all’opera, sempre in alcuni Milan Camp, anche il baby fenomeno Mastour, due anni in più di Capanni, tesserato quest’estate dal Milan. E fra due stagioni i rossoneri sperano di tesserare anche Gabriele sul quale però c’è un interessamento forte anche del Real Madrid. Anzi, un mese fa, sembrava fatta... «Poi invece - racconta il padre - ci sono stati degli intoppi burocratici, la Uefa non ha autorizzato il tesseramento vista la giovane età. E ora il Milan continua a seguirlo da vicino».
Tanto che anche la prossima settimana Gabriele salirà a Milano per sostenere il consueto allenamento al centro sportivo Vismara. Un’abitudine ormai per Capanni che tre anni fa ha avuto modo di guadagnarsi anche i complimenti di Ronaldinho con tanto di maglia con dedica: «A Gabriele, il mio erede» che il piccolo Capanni, tifoso rossonero, tiene appesa in camera con orgoglio. Con lui, come al solito, ci sarà il nonno Fausto, mentre lo zio Andrea è pronto a filmare le imprese del nipote da addetto stampa improvvisato.
E per il tifo ci pensano le tre sorelline. Una famiglia al gran completo pronta a sostenere il gioiellino di casa che ha conquistato il titolo di miglior giocatore negli ultimi tre tornei internazionali ai quali ha preso parte con il Milan. Proprio durante un torneo in Francia il Real gli ha messo gli occhi addosso.
«A fine maggio, - racconta il padre - mi arriva una telefonata. Mi dicono che il Real è interessato a Gabriele. All’inizio ho pensato ad uno scherzo. Invece era vero. Siamo andati a Madrid io, mia moglie e Gabriele. Come è andata? La squadra di Gabriele ha vinto 5-1 la prima partita e lui ha segnato tre gol e fatto due assist. Zidane e Martinez hanno voluto conoscere me e mia moglie. Abbiamo parlato un po’, cioè hanno parlato perché mia moglie è dominicana...». Quanto basta perché Gabriele diventi anche un testimonial Nike con tanto di contratto firmato quest’estate. «Restiamo comunque con i piedi per terra. Gabriele continuerà a giocare con gli Esordienti della Federico Giunti (scuola calcio gestita dall’ex Grifone sotto l’egida del Milan ndr) a Città di Castello poi a 14 anni speriamo possa andare al Milan. Chi è il suo idolo? Messi...».
E se, in tempi di fair play finanziario, la Pulce in rossonero è pura utopia, chissà che il Milan il suo Messi non l’abbia scovato a Trestina...