Venerdì 26 luglio 2019
di Nicola Agostini
“Suo zio mi ha mandato dei video. Appena l'ho visto, ho detto: “Ma questo è Rijkaard”. Mandalo subito in Italia se vuole anche studiare la lingua”.
Detto fatto, Ammar Taifour, centrocampista classe '97 con doppio passaporto sudanese e statunitense, 3 presenze in Coppa d'Africa con il Sudan, è arrivato in Italia per la prima volta 4 mesi fa, su consiglio di Andrea Cappelletti, Project Manager della Paolo Rossi Academy.
Il tempo di trasferirsi da Washington, dove vive, muovere i primi passi nell'Academy dell'ex Campione del Mondo e provare una settimana a Cannara, allenandosi agli ordini di Farsi nel finale dello scorso campionato, grazie all'amicizia tra Cappelletti e il ds Mauro Cuppoloni. Ecco così che, quando è passato al Bastia, il ds si è subito ricordato di quel centrocampista con le treccine.
“Sono molto felice di essere qui – spiega Ammar in inglese – perché Bastia è una società con una storia importante. Voglio giocare a calcio e studiare ma ci tengo a fare qualcosa di importante nel calcio qui in Italia”.
Lui Rjikaard non l'ha mai visto giocare e, a specifica domanda, il centrocampista non ha dubbi: “Il mio modello è Pogba”. Pronta la Dab per esultare? “Certo”. E allora chissà che anche Massimo Cocciari non impari la danza. Intanto c'è chi dice che un po' di inglese l'abbia studiato.
Ma il dubbio che più attanaglia i tifosi biancorossi è uno, riassunto dallo storico tifoso Pistolino: “Ma co ste trecce, tu, gli dai bene de testa al pallone?”. “Don't worry, Little Gun...”
Nella foto Amman Taifour con Andrea Cappelletti